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Direttiva case Green vs MAGA

  • asalvadorini
  • 23 feb
  • Tempo di lettura: 2 min

L'acronimo usato da Trump per la campagna elettorale USA
L'acronimo usato da Trump per la campagna elettorale USA

E’ inutile nasconderlo , con l’avvento di Trump e il suo cerchio MAG(A)ico alla guida della nazione più potente al mondo insieme al suo nuovo compagno di avventure mr. Doge Musk , siamo arrivati ad un giro di boa senza ritorno tra l’anelito di una EcoPolitica europea e il nuovo slogan trumpiano ormai diventato un cult ovvero

” drill , baby , drill “.

La direttiva Green di Marzo 2023 segnava un ulteriore passo in avanti verso una politica edilizia strutturata sulla necessità di costruire e ristrutturare edifici meno energivori e volti ad un uso di energie rinnovabili e tecnologie costruttive eco - compatibili. 

I due traguardi prossimi sono , ad oggi almeno sulla carta , il 2033 dove tutti gli edifici residenziali privati dovranno essere ristrutturati e di conseguenza riqualificati per ottenere la classe energetica D per poi arrivare entro il 2050 con tutto il parco edilizio a emissioni zero ( Zero Energy Building ). 

In questo scenario è entrata a gamba tesa l’elezione USA di fine 2024 con la conseguente vittoria di Trump su Kamala Harris. 

E da questo momento niente è stato più come prima. 

La politica trumpiana sta mettendo in piedi una serie smisurata di provvedimenti volti a sparigliare le carte ( così pare , ndr ) sul piano geo politico internazionale. 

Supportato da un “rasputin” niente male come Elon Musk , fresco di nomina a capo del nuovo Dipartimento per l’efficienza governativa , Trump ha voluto mettere fine ad una linea politica che vedeva il suo predecessore Biden fissare entro il 2035 la riduzione delle emissioni di gas serra del proprio paese del 61-66% rispetto ai livelli del 2005 , per il nuovo mantra “drill, baby , drill ” ovvero puntare tutto sulla trivellazione del petrolio come unica strada per l’indipendenza energetica dal resto del mondo. 

Niente che non venisse fatto anche durante l’amministrazione Biden intendiamoci bene ma la differenza sostanziale di questa nuova amministrazione sta nella assoluta non curanza delle politiche energetiche decise nel 2023 durante la conferenza COP28 , ovvero triplicare la potenza rinnovabile entro il 2030 , per un drastico ritorno al “buon” vecchio oro nero. 


E adesso cosa accadrà in Europa ? 


Al momento non è facile fare delle previsioni anche perchè oltre al problema della transizione energetica vi sono altre questioni molto delicate da dirimere dai dazi , alle strategie internazionali di cooperazione , 

la guerra Ucraina - Russia , la necessità di ridefinire uno stato islamico stabile e condiviso etc. 

Insomma siamo alle porte di una nuova politica mondiale ancora dai toni molto cupi e poco chiari. 

Sta di fatto che la partita più importante , a mio avviso , resta il futuro di una Europa che al momento appare in affanno nel seguire la velocità di questi cambiamenti geopolitici mondiali e costretta ad inseguire un futuro che è alle porte e che al momento è difficile capire dove ci porterà.

Continuate a seguirci per scoprire assieme nel prossimo articolo quali sono i requisiti per arrivare ad una classe energetica D ( UE 2023/1791)


 
 
 

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