Parquet made in Italy o di importazione ? Come i dazi stanno influenzando il mercato dei materiali di rifinitura e non solo.
- asalvadorini
- 5 mag
- Tempo di lettura: 3 min

Sarebbe quasi un paradosso l'affermazione appena fatta nel titolo ma in realtà quello a cui stiamo assistendo in queste ultime settimane ha dell'incredibile da ogni punto di vista.
L'effetto Trump nelle economie mondiali e il rialzo dei dazi di import / export sta radicalmente mutando lo scenario dei prezzi dei beni finiti in vari settori economici tra cui , in primisi , l'edile.
In questo breve post vi introdurrò ad un argomento a voi caro , ovvero all'uso del parquet in rovere o anche altre essenze nelle vostre abitazioni.
Ma invece di soffermarmi sulla diatriba ormai obsoleta tra parquet vero o gres porcellanato effetto parquet , questa volta vorrei parlarvi solo ed eslusivamente del parquet in legno e quali effetti economici a dir poco sorprendenti stanno avendo i dazi commerciali sul prezzo finale di questi prodotti.
E' inutile girarci intorno , da sempre e specialmente negli ultimi anni il parquet made in Italy è sempre stato una chimera per molti clienti in procinto di affrontare una ristrutturazione per un unico motivo ovvero i costi spropositati rispetto alla concorrenza di importazione , quasi esclusivamente cinese.
Al netto delle considerazioni riguardo la qualità del prodotto , alla fine la spuntava sempre il prezzo dell' importato rispetto al nostrano e i venditori si affannavano alla ricerca di giustificativi per " far sembrare " il prodotto cinese come un prodotto di qualità.
Intendiamoci in un parquet di rovere , la quercia è quercia ovunque e nessuno può garantire una quercia " non inquinata " nè in Cina nè in Polonia o Croazia e via discorrendo , si può parlare di un uso controllato del disboscamento con utilizzo di legni provenienti da foreste a taglio programmato FSC ma , fino a prova contraria , vale sempre il detto se non vedo non credo ...
Quindi il vero punto si spostava dalla materia prima alla lavorazione e qui iniziavano i dolori in quanto è su questo punto che la storia si fa più appannata in termini di sostenibilità e diritti dei lavoratori impiegati e soprattutto di qualità delle vernici e trattamenti utilizzate per i legni stessi.
Non si tratta di tirar fuori una certificazione ma si tratta di rendere credibile la stessa agli occhi dell'utente finale.

Ma veniamo al punto centrale del nostro post ovvero il cambio di rotta direi epocale delle ultime settimane , ovvero l'avvento dei dazi e di una politica economica aggressiva che ha di fatto innalzato ad oltre il 30% il costo di importazione di questi materiali mandando al tappeto nel verso senso della parola i sogni di gloria delle aziende che fino ad allora avevano il monopolio del mercato. E tutto questo ha favorito in maniera del tutto involontaria il mercato europeo e nazionale che ad oggi si ritrova un prodotto di altissima qualità ad un prezzo competitivo rispetto alla concorrenza.
Si parla infatti per plance made in italy con rovere europeo ( in Italia non abbiamo foreste di querce da cui approvigionarsi sia ben chiaro ) con una filiera totalmente nostrana dal taglio alla verniciatura , con prezzi che partono intorno ai 75/80 euro al mq + iva al cliente finale.
La differenza non sta nel prezzo del made in Italy che è alto e lo è sempre stato ma nel prezzo dell'importato che ad oggi oscilla tra i 65/70 euro al mq + iva con un notevole incremento dovuto proprio alla guerra commerciale delle ultime settimane.
Quindi a rigor di logica , possiamo assolutamente consigliare ( per chi ha le tasche per poterselo permettere ) un prodotto made in Italy che , a parità di un prezzo ancora leggermente superiore , permette una garanzia di durata e qualità nel tempo che non può certo permettersi l'importato.
A presto , per altri consigli.
arc. Andrea Salvadorini



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